Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato all'ultimo incontro del 2025 giovedì 18 dicembre al Trgovski Dom di Gorizia, che come sempre ringraziamo per l'accoglienza.
Facciamo a tutti voi inostri migliori auguri per un sereno Natale e un 2026 pieno di speranza per un futuro migliore.
???? Lo staff delle 18.03

Scadenza prorogata al 15 gennaio 2026

Associazione culturale Apertamente e Fondazione Roberto Visintin promuovono un Premio letterario, riservato a giovani autori di narrativa e saggistica, dedicato alla memoria di Roberto Visintin.
L’evento, arrivato alla sesta edizione, è diventato ormai un appuntamento fisso per il panorama della scrittura, non solo locale, grazie all’impegno di Apertamente, che ha sede a Monfalcone ed è operativa sul territorio regionale dal 2010, e di Evelyn Ann Todd e Marino Visintin, genitori di Roberto.
Le edizioni sin qui svoltesi hanno visto vincitori da Matteo Femia con il libro “Il Letargo degli orsi a Sarajevo” Qudulibri, Marina Lalovic, giornalista di Rai 3 con “La cicala di Belgrado” Bottega Errante edizioni, Irma Hibert, docente nativa di Sarajevo autrice de “La sopravvissuta” edito da Battello Stampatore, Tommaso Speccher con il libro “La Germania sì che ha fatto i conti con il nazismo” edito da Editori Laterza, Enrico Rotelli con “ Nanda e io” edito da La nave di Teseo e Gioia Salvatori con “ Avere una brutta natura” edito da Badini e Castoldi. La partecipazione è riservata a scrittori di età non superiore ai 45 anni alla data della presentazione dei testi: le opere dovranno essere presentate entro il 15 gennaio 2026, con modalità che saranno meglio dettagliate alla manifestazione di interesse e non dovranno essere antecedenti al 2024. Il premio sarà unico e consisterà nella cifra di euro 2.000,00 e verrà consegnato con una cerimonia pubblica entro il 30 aprile 2026 presso il Comune di Sagrado, Comune di residenza di Roberto. Vi preghiamo di volerci segnalare autori, siano essi italiani o stranieri, i cui libri, in lingua italiana, abbiano le caratteristiche ricordate e che abbiano ambientato le loro opere, preferibilmente, ma non necessariamente, nella nostra Regione. I testi inviati non saranno restituiti e la partecipazione alla selezione implica di fatto l’accettazione di quanto qui elencato. L’ambizione dell’Associazione e, dalla sua costituzione nel 2024, di Fondazione Roberto Visintin è quella di sviluppare ulteriormente questo premio, in modo di promuovere e premiare la ricerca e l’ingegno dei giovani autori della Regione. I promotori intendono espandere sia la platea dei possibili concorrenti che gli ambiti tematici di riferimento, così da riflettere sempre meglio il ventaglio di interessi che Roberto Visintin ha coltivato, valorizzando allo stesso tempo la memoria di ciò che ci ha lasciato.“Apertamente” da anni è un punto di riferimento importante nel panorama culturale del Friuli Venezia Giulia e, con questa iniziativa, si conferma uno dei sodalizi più attivi nella promozione e divulgazione culturale del nostro territorio. La Giuria, presieduta da Mario Brandolin, giornalista, critico teatrale e letterario, sarà resa pubblica dopo il termine della consegna dei lavori e sarà formata da cinque membri: i loro nomi verranno pubblicati sul sito dell’Associazione e ai mezzi di informazione. Il giudizio della Giuria stessa sarà insindacabile. Il vincitore del premio avrà l’opportunità di presentare la sua opera nel corso della rassegna letteraria “Il libro delle 18.03” che da ormai molti anni si svolge a Gorizia, Nova Gorica e nel territorio isontino, raccogliendo il consenso del pubblico e dei mezzi di informazione locali e nazionali.

Leggi il bando completo qui: https://fondazionerobertovisintin.it/premio-di-letteratura/

Paolo Polli
mob +39 335 5648170
Associazione Culturale Apertamente – Fondazione Roberto Visintin
   

Anche quest’anno Il libro delle 18.03 si prepara a salutare le festività e ad accogliere il nuovo anno con un pensiero di speranza.

Il 2026 si avvicina e ci auguriamo che possa finalmente essere un anno di pace, soprattutto per le terre vicine e martoriate dell’Ucraina e della Palestina.

Come da tradizione, il nostro augurio non può che passare attraverso le pagine di un libro. Quest’anno presenteremo: “Quel che resta di un giorno. Un calendario civile per il Friuli Venezia Giulia” Un’opera che intreccia memoria e impegno civile, invitandoci a riflettere sul valore del tempo, dei ricordi e delle responsabilità condivise. Il libro agenda curato da Alessandro Cattunar si compone di 16 contributi, fra i quali quelli di Anna Di Gianantonio, Franco Perazza e dello stesso Cattunar di cui, in allegato, l’introduzione.

La serata sarà un’occasione per ritrovarci, ascoltare, riflettere insieme e, al termine, alzare i bicchieri in un brindisi augurale.

Un gesto semplice ma prezioso, da condividere con i nostri ospiti, con il pubblico che ci segue da sempre e con tutti coloro che vorranno passare con noi questo momento di comunità.

Un brindisi alla cultura, alla memoria, alla pace e al futuro.

Perché ogni libro è un ponte, e ogni incontro un seme di futuro migliore.

Vi aspettiamo, numerosi come sempre,

Lo staff delle 18.03

 

È così che, in ogni famiglia, in ogni comunità, inizia a costruirsi un calendario civile, una successione di momenti che riteniamo averci segnato, non solo come individui, ma come comunità. Una serie di giorni, che restano (Alessandro Cattunar). 

Un calendario civile del Friuli Venezia Giulia che si affianca a quello nazionale e a quello europeo. Un mosaico di date e di luoghi, di esperienze individuali e collettive, di memorie traumatiche e di slanci verso il futuro. Venticinque date collegate a eventi del Novecento che hanno segnato la storia del territorio sul piano politico, sociale, del lavoro, dei diritti. Venticinque “giornate particolari”, in cui qualcosa inizia, o finisce. Fasi in cui un ciclo si chiude, in modo traumatico o attraverso uno slancio collettivo. Momenti in cui vecchie regole vengono abbandonate e nuove regole vengono stabilite. Nuovi accordi, nuovi confini, nuove relazioni. E poi arriva il “dopo”, quando tutto dovrà essere reinventato, quando si sente la possibilità di un nuovo inizio che, almeno in parte, è nelle nostre mani. 

Fotografie di Massimo Schiavo

L’inaugurazione della mostra si terrà venerdì 5 dicembre, alle ore 18, presso la Trattoria Al Leon D'Oro a Romans d’Isonzo.

L’autore opera preferibilmente scelte tematiche, legate alle città ed ai territori. Predilige sicuramente il bianco e nero, ritenendo che possa guidare l’osservatore a concentrarsi sulle forme, sulle geometrie e sul tempo. Questa mostra è nata in un momento particolare, in una città in cui l’atmosfera si faceva ovattata, avvolgente, quasi surreale. La Trieste delle rive e delle piazze con i suoi palazzi storici sembrava sospesa tra cielo e mare, i contorni sfumavano in una serie di grigi indefiniti e impalpabili. Come non cogliere l’opportunità? Il fine non era di certo una mostra ma il catturare ogni attimo di quell’atmosfera distaccata ed inusuale a cui la città, grazie alla bora, non è abituata.

Massimo Schiavo, nato a Monfalcone, laureato in Urbanistica presso lo IUAV di Venezia, è appassionato di fotografia sin dagli anni ottanta.

Deve il suo interesse agli esperimenti con le vecchie reflex e la luce rossa della camera oscura, tra gli ingranditori ed il “profumo” degli acidi, che gli hanno fatto apprezzare il bianco e nero con i suoi ruvidi contrasti. L’amicizia con Maurizio Frullani, collega e grande fotografo, ha poi consolidato ed arricchito le sue conoscenze del settore. L’avvento del digitale e l’esplosiva diffusione dell’uso delle nuove tecnologie lo hanno poi indirizzato verso realizzazioni grafiche integrate, finalizzate soprattutto al supporto della comunicazione web. Solo dopo la conclusione del suo percorso professionale di docente di Tecnologia ha visto però rinascere il piacere della rilettura del paesaggio, ritornando al vecchio amore per gli scatti in bianco e nero.